Località di mare
Riconoscimenti:
Bandiera Blu
Provincia
Provincia:
Lecce
Poggiardo è un Comune di circa 6000 abitanti, compresa la frazione di Vaste, che offre un viaggio nello spazio e nel tempo. Narra la leggenda che Poggiardo abbia avuto origine dopo la distruzione dei casali Puzze, Soranello e Casicalvi, ubicati in prossimità di Vaste, quando gli abitanti superstiti, trovandosi in disaccordo circa il luogo da deputare per l'insediamento del nuovo abitato, assegnarono la scelta alla sorte: pungolato perciò un bue, essi decisero che dove l'animale si fosse fermato, lì sarebbe sorto il nuovo centro, circostanza che si tramanda nel gonfalone cittadino. Come ogni leggenda, anche questa conserva un fondamento di verità: essa trova dignità storica negli accadimenti che videro in Puglia l'arrivo dei Normanni (1068-1190. Nel periodo normanno ebbe inizio il lento processo di "debizantinizzazione" del Salento. L'origine è rupestre, da farsi risalire all'insediamento medievale sorto attorno alla cripta di S. Maria degli Angeli. Il 1537 vide compiersi, per mano turca, la distruzione della vicina Castro, ed il trasferimento in Poggiardo, all'epoca feudo dei duchi Guarini, della sede vescovile. Il centro storico di Poggiardo rappresenta un ininterrotto cesello, dove, nell'avvicendarsi di asimmetrie, angoli angusti ed imprevedibili spazi, trovano luogo i più suggestivi stili architettonici e quasi surreali si susseguono stupefacenti atmosfere di ombra e di luce. E' in questo scenario che emergono i monumenti più rappresentativi, tra i quali, per vetustà ed imponenza architettonica, subito s'impone il castello o, più appropriatamente, il palazzo ducale Guarini. Nel centro storico cittadino, si trova inoltre l'imponente chiesa matrice, e, presso di essa la cripta ipogea di S. Maria degli Angeli, i cui affreschi sono custoditi nel centrale Museo degli Affreschi Bizantini. La frazione di Vaste comprende invece le testimonianze messapiche nel Parco Archeologico e nel Museo della Civiltà Messapica, paleocristiane nell'area archeologica di Fondo Giuliano, e bizantine, con la Cripta ipogea dei SS. Stefani.